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Il Marito Invisibile

Sei quadri. Due donne.
Una videochat fra due amiche cinquantenni, Fiamma e Lorella, che non si vedono da tempo. I saluti di rito, qualche chiacchiera, finché Lorella annuncia a sorpresa: mi sono sposata. La cosa sarebbe già straordinaria per sé, vista la sua proverbiale sfortuna con gli uomini. Ma diventa ancora più incredibile quando lei rivela che il nuovo marito ha ... non proprio un difetto, una particolarità: è invisibile. Fiamma teme che l'isolamento abbia prodotto danni irreparabili nella mente dell'amica. Si propone di aiutarla, ma non ha fatto i conti con la fatale, sconcertante, attrazione di noi tutti per l'invisibilità.
Prima rappresentazione: Teatro di Canzo, 20 ottobre 2021
con Maria Amelia Monti e Marina Massironi
Musiche di Massimiliano Gagliardi
Regia di Edoardo Erba

LA CRITICA www.recensito.net

R.A.M.

Venti quadri. Tre donne, due uomini.
Svegliandosi una mattina, Cruz riceve un videomessaggio da se stessa: quel senso di vuoto che avverte in testa è un vuoto vero, perché si è venduta la memoria. Siamo nel secondo secolo del millennio, e l'umanità è divisa in due classi: da una parte la moltitudine che vive ammassata nelle poche aree abitabili di un pianeta desertificato, dall'altra i membri della classe agiata, gli Aumentati, che si innestano memorie comprate a poco prezzo per ampliare la loro capacità mentale. Cruz ha davanti a sé un’alternativa brutale: uccidersi, o ricominciare da capo.
Prima rappresentazione: Teatro Franco Parenti, 21 giugno 2022
Con Marina Rocco, Gabriella Francini, Alberto Onofrietti, Giovanni Battista Storti, Irene Vetere
Scene di Michele Iodice
Regia di Michele Mangini

LA CRITICA www.milanoteatri.it

L’Onesto Fantasma

Due atti. Tre uomini.
Quattro attori, che anni prima durante una tournée sono diventati grandi amici, si ritrovano in tre, perché uno di loro muore tragicamente. Dei tre, Gallo ha nel frattempo fatto una rapida carriera ed ora è un personaggio cinematografico di successo. Gli altri due hanno un disperato bisogno di lavorare e tentano di convincerlo a portare in scena un Amleto. Ma Gallo si rifiuta: senza l’amico scomparso, non ha più nessuna intenzione di fare teatro. Per vincere la sua resistenza, i due gli promettono che l’amico scomparso ci sarà, con tanto di nome sul manifesto: gli riserveranno la parte del fantasma. Gallo non dà peso alla proposta, finché una notte il fantasma gli appare veramente. Ed è un fantasma che sembra volersi vendicare dei suoi amici, che si trovano costretti a confessare i reciproci tradimenti.
Con Giammarco Tognazzi, Fausto Sciarappa, Renato Marchetti
Musiche di Massimiliano Gagliardi
Regia di Edoardo Erba


Maurizio IV

Due atti. Due uomini.
Maurizio è un regista che sta per mettere in scena il "Gioco delle Parti" di Pirandello. Con lui un tecnico appena assunto, Carmine, siciliano di mezza età, che non sa nulla dello spettacolo. Pur di lavorare il meno possibile, Carmine si mette a discutere ogni dettaglio. Le sue idee sono talmente innovative che spingono Maurizio a pensare a una regia completamente diversa: un Pirandello pulp. Progressivamente i ruoli fra i due si invertono: Carmine prende in mano la situazione e Maurizio lo asseconda. Eppure non tutto è come sembra, e la scoperta di inquietanti verità scuote i precari equilibri e fa precipitare la commedia verso un finale inaspettato.
Prima rappresentazione: Teatro Sannazaro di Napoli, 5 Luglio 2019
con Giampiero Ingrassia e Gianluca Guidi
Musiche di Marrimiliano Gagliardi
Regia di Gianluca Guidi

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Rosalyn

Atto unico. Due donne.
Esther O'Sullivan, una scrittrice americana di successo, viene accusata dalla Polizia di un omicidio avvenuto anni prima. Per discolparsi, rievoca la storia del suo incontro con Rosalyn, una donna delle pulizie goffa e sprovveduta conosciuta il giorno della presentazione di un libro sulla Vera Natura del Sè. Rosalyn aveva confidato ad Esther la sua relazione clandestina con Ben, un uomo bugiardo e perverso che le sottoponeva continuamente a violenze fisiche e psicologiche. Esther, inorridita, aveva invitato Rosalyn a reagire. Di ciò che era successo dopo, dell'imprevedibile evoluzione di Rosalyn, Esther non vorrebbe proprio raccontare...
Prima rappresentazione: Teatro Tirinnanzi di Legnano, 28 Febbraio 2017
con Marina Massironi e Alessandra Faiella
Regia di Serena Sinigaglia

LA CRITICA www.spettacolo.eu
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Locandiera B&B

Due atti. Tre donne, quattro uomini.
In un'antica villa che sta per essere trasformata in albergo, Mira si ritrova coinvolta in una strana cena organizzata dal marito con ambigui uomini d'affari. Il marito non si è presentato e tocca a lei gestire una serata di cui non capisce clima e finalità. Il suo unico punto di riferimento, il contabile della società, a metà della cena se ne va senza spiegazioni lasciandola in balia degli ospiti. Col procedere della notte, il gioco si fa sempre più pericoloso e ineluttabile. Ma che parte ha Mira? Davvero è così ingenua e sprovveduta come ci ha lasciato credere?
Prima rappresentazione: Teatro Parravano di Caserta, 13 Gennaio 2017
con Laura Morante, Bruno Armando, Danilo Nigrelli, Roberto Salemi, Vincenzo Ferrara, Eugenia Costantini, Giulia Andò
Regia di Roberto Andò

LA CRITICA La Repubblica - 26 febbraio 2017



Utoya

Diciannove quadri. Tre donne, tre uomini.
Il 22 luglio del 2011 nell'isola di Utoya in Norvegia un criminale di estrema destra uccide a fucilate sessantanove dei cinquecentosessanta ragazzi pacificamente radunati in un campeggio del partito socialista. Raccontandoci la vita di tre coppie sfiorate dalla tragedia, l'autore ci fa rivere l'atroce episodio in un'emozionate e drammatica serata di teatro: due genitori che hanno mandato la figlia al campeggio, due poliziotti sulla riva di fronte all'isola durante la strage, due fratelli la cui proprietà è confinante con quella dell'assassino vengono travolti dall'incalzare degli eventi. La loro vita non potrà più essere quella di prima, quel pomeriggio segna un punto di non ritorno. Per loro e per la Norvegia intera.
Prima rappresentazione: Teatro Magnolfi di Prato, 2015
con Arianna Scomegna e Mattia Fabbris
Regia di Serena Sinigaglia

LA CRITICA www.milanoteatri.it/recensione-utoya/
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Nove

Nove quadri. Uuomo e una donna.
Il testo si compone di nove piccole e soprendenti commedie. Gli interpreti sono sempre due, un uomo e una donna, ma le situazioni che devono affrontare e i loro rapporti sono in ogni pezzo molto differenti. Solo lo stile è comune: l'autore parte da situazioni quotidiane molto riconoscibili e "flettendo" la realtà fa decollare la vicenda, che in pochi minuti sconfina nel surreale. L'abilità della scrittura sta tutta nella rapiditàdella costruzione: nessun mattone è sprecato, e ogni dettaglio ha una doppia lettura, che si rivela appieno solo nel finale.
Prima rappresentazione: Teatro Nido dell'Aquila di Todi, 2015
con Massimiliano Franciosa e Claudia Crisafio
Regia di Mauro Avogadro

LA CRITICA www.liberolibro.it

Italia anni dieci

Quattro quadri. Quattro donne, tre uomini.
Un industriale non trova il coraggio di parlare con nessuno del suo imminente fallimento e non riesce a trovare il coraggio di suicidarsi. Su insistenza della moglie, assume una ragazza disoccupata, la quale si tuffa nell'attività senza sapere che l'azienda per cui lavora sta per chiudere. Finché la madre della ragazza, venuta a conoscenza della realtà, non decide di impiegare i suoi risparmi per aiutare l'industriale in cambio del posto fisso per la figlia.
Prima rappresentazione: Teatro Ringhiera di Milano, 2014
con Mattia Fabris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Pèrez Aspa, Beatrice Schiros, Chiara Stoppa, Sandra Zoccolan
Regia di Serena Sinigaglia

LA CRITICA www.nonsolocinema.com
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VeraVuz

Atto unico. Due uomini, una donna.
Dopo anni di silenzio Manuel e Isidro - gli ultimi due parlanti di una lingua in estinzione nel Tabasco, in Messico - parlano per l'ultima volta una lingua che solo loro capiscono.
Tratto da una notizia di cronaca, il lavoro è ambientato in Messico ma scritto in pavese, il dialetto della città natale dell'autore.
Prima rappresentazione: Teatro Out Off di Milano, 2014
con Gigio Alberti, Maio Sala e Monica Bonomi
Regia di Lorenzo Loris

LA CRITICA www.delteatro.it




Tante belle cose

Dieci quadri. Due donne, due uomini.
Orsina è una "hoarder", un'accumultarice di cose, ma non è cosciente del suo disagio. Per costringerla a cambiare casa i vicini, che mal sopportano la sua mania di accumulare e la ritengono responsabile della sporcizia e degli olezzi della palazzina, ingaggiano un amministratore pieno di debiti e ricattabile, Aristide. Ma questi, intenerito da Orsina, invece di lavorare per sfrattarla, si illude di poterla aiutare a sgomberare tutto.
Prima rappresentazione: Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, 2011
con Maria Amelia Monti, Gianfelice Imparato, Carlina Torta, Valerio Santoro. Regia di Alessandro D'Alatri
LA CRITICA Il Corriere dell Sera - 24 dicembre 2011
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Trote

Due atti. Due uomini, una donna.
Un meccanico quarantenne, Maurizio, si trova per le mani analisi mediche che lasciano poche speranze: non sono le sue, come ha creduto in un primo momento, ma di uno sconosciuto a cui decide di farle avere. Incontrato sulle rive dell’Aniene lo sconosciuto Luigi - un pescatore sessantenne, euforico per l’imminente matrimonio con una donna romena - Maurizio non ha il coraggio di consegnargliele. Un anno dopo tocca a Luigi portare cattive notizie all'altro: non si tratta di analisi stavolta, perché qualcosa di più strano e conturbante, nel frattempo, è successo.
Prima rappresentazione: Teatro Manlio di Magliano Sabina, 2010
con Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Anna Maria Ghirar.
Regia Triestino e Pistoia

LA CRITICA L'Unità - 14 maggio 2011
La Stampa - 22 maggio 2011
Il Corriere della Sera - 28 maggio 2011

In treno con Albert

Atto unico. Sei uomini, sei donne.
Italia, 1895. Einstein sedicenne, passeggero su un treno che lo porta da Milano a Genova, incontra una ragazza che gli fa battere il cuore e assiste allo strano episodio di un presunto furto. L’inchiesta che ne deriva, e che lo vede protagonista, gli fa prematuramente intuire il principio della Relatività.
Prima rappresentazione: Teatro Litta di Milano, 2010
con Silvia Mazzotta, Mirko Soldano, Beniamino Zannoni, Philip Sutton.
Regia di Imogen Kush

LA CRITICA La Repubblica - 27 febbraio 2010









Michelina

Commedia Musicale. Due atti. Due donne, quattro uomini.
Italia, 1948. Per fare un santo ci vogliono tre miracoli, e suor Ercolina ne ha solo due. Nella ricerca del terzo, il cardinal Dorigo finisce per incontrare Michelina, una mondina lombarda che si è improvvisata soubrette e batte le balere di terz’ordine. Dorigo e Michelina si innamorano. La gerarchia tenta di dividerli, ma sarà proprio la santa ad unirli definitivamente. Perché il vero miracolo è l’amore.
Prima rappresentazione: Teatro degli Animosi di Carrara, 2008
con Maria Amelia Monti, Giampiero Ingrassia, Amerigo Fontani, Mauro Marino, Gianni Pellegrino, Annalisa Amodio.
Regia di Alessandro Benvenuti - Musiche di Federico Odling

LA CRITICA Il Corriere della Sera - 11 gennaio 2009
La Stampa - 8 gennaio 2009

Parete nord

Atto unico. Tre uomini.
Un cinquantenne spaccone e impreparato porta il figlio di dieci anni, timido e miope, a scalare una parete. Il bambino perde gli occhiali e si trova a dover procedere sotto la guida di un padre che ha perso la via e ha davanti difficoltà che non riesce a superare. Progressivamente il piccolo si rende conto che sulla Parete Nord, come nella vita, dovrà continuare da solo.
Prima rappresentazione: Teatro Due di Parma, 2008
con Bruno Armando, Lorenzo Ficini, Piero Maggiò.
Regia di Edoardo Erbah

LA CRITICA Il Sole 24 ore - 23 marzo 2008
Il Corriere della Sera - 23 marzo 2008







Dramma italiano

Due atti. Cinque uomini, cinque donne.
Siamo a Fiume, nel 1948, in una casa dove coabitano varie famiglie. Polan, il nuovo venuto, incontra Elsa, un’attrice che ha perso la capacità di parlare per un’emorragia cerebrale. Mentre gli altri personaggi sono nel dubbio se restare nella Yugoslavia di Tito dove si parlerà croato o emigrare in italia, Polan si applica a insegnare di nuovo l’italiano all’ex attrice muta.
Prima rappresentazione: Teatro Ivan Zajc di Fiume, 2006
con Mirko Sodano, Elvia Nacinovich, Bruno Nacinovich, Sara Bellodi, Rosanna Bubola, Alida Delcaro, Teodor Tiani, Toni Plesic, Lucio Salma, Elena Brumini.
Regia di Lorenzo Loris

LA CRITICA Palcoscenico - 5 dicembre 2006



Margherita e il gallo

Due atti. Due donne, tre uomini.
Premio Olimpici del Teatro 2007. Siamo a Firenze nel 15O0. Per ottenere un incarico a corte il tipografo Annibale promette di concedere l'intimità posteriore della moglie a un Visconte molto infulente. Un'improvvisa defezione della donna la sera dell'appuntamento costringe il tipografo a servirsi per lo stesso stesso scopo di Margarita, la bella serva appena venuta dalla campagna. Margarita, che è figlia di una strega, capisce l'antifona e non sapendo come cavarsi d'impiccio, tenta una carta disperata: prova a trasformarsi in Annibale con l'incantesimo che ha visto fare a sua madre. La magia ha successo.
Prima rappresentazione: Carrara, Teatro degli Animosi 2006
con Maria Amelia Monti, Gianfelice Imparato, Francesco Meoni, Franco Barbero, Giulia Weber. Regia di Ugo Chiti
LA CRITICA La Repubblica - 6 marzo 2006
Il Corriere della sera - 26 marzo 2006 - La Nazione - 10 marzo 2006

Senza Hitler

Due atti. Due uomini, due donne.
Premio Speciale della Giuria Riccione 2001
In una dimensione parallela, Hitler viene promosso all'esame dell'accademia di Belle Arti e realizza il sogno della sua giovinezza: diventare pittore. Dipinge quello che nella nostra dimensione ha fatto: guerra lampo, campi, massacri, camere a gas. A sessant'anni, quando sta per emergere dall'anonimato dopo una vita di frustrazioni artistiche, viene intervistato da una giovane giornalista emergente: Anne Frank.
Prima rappresentazione: Teatro Flaiano di Roma 2006
con Andrea Tidona, Carla Cassola, Valentina Bardi, Giovanni Carta.
Regia di Armando Pugliese

LA CRITICA La Repubblica - 20 novembre 2006





Animali nella nebbia

Tredici Quadri. Quattro uomini, due donne.
In un giorno di nebbia si svolgono contemporaneamente due eventi: una battuta di caccia e una sacra rappresentazione. Ma la caccia è disturbata dalla presenza di un ragazzo combattivo che col tamburo mette in fuga gli animali. E la sacra rappresentazione è complicata dall'intervento di una scenografa improvvisata che di sua iniziativa decide di appendere tre uomini a croci che dovrebbero essere vuote. Scende il buio e la nebbia crea un muro che impedisce ogni spostamento. Mentre la scenografa passa una notte di violenza e di oscuri presentimenti con un cacciatore e sua moglie, la processione viene sospesa. Ma poichè nessuno sa dei tre appesi, nessuno li soccorre. Il teatro diventa realtà, e la rappresentazione si trasforma in vera passione.
Prima rappresentazione: Teatro Metastasio di Prato, 2005
con Pamelia Villoresi, Mauro Malinverno, Fernando Maraghini, Valentina Banci, Francesco Borci, Francesco Cortopassi.
Regia di Paolo Magelli

Muratori

Due atti. Due uomini e una donna.
Due muratori sono al lavoro di notte per chiudere con un muro il palcoscenico di un teatro in disuso: l'area è stata ceduta al supermercato confinante che deve ampliare il magazzino. Ma in teatro ci sono presenze pronte a uscire come topi per spalancare voragini di emozioni. E i due muratori sono protagonisti dell' incontro con una enigmatica e sensuale signorina Giulia che li travolge e li cambia.
Prima rappresentazione: Teatro Due di Roma, 2002
con Nicola Pistoia, Paolo Triestino, Melania Giglio.
Regia di Massimo Venturiello

LA CRITICA La Repubblica - 08 aprile 2005- L' Unita' - 16 febbraio 2004 - Il tempo - 29 novembre 2002

Dejavu

Tre quadri. Una donna, due uomini.
Premio Candoni 1999. Due amanti, un ragazzo e una donna in età, si ritrovano nel giardino di una villa. Il ragazzo è sposato e ha mille remore a tradire la moglie. La donna invece lo vorrebbe tutto per sé e cerca di trattenerlo. I due si appisolano sul prato e si risvegliano in una notte drammatica: mentre balena il sospetto che siano madre e figlio, un prete in fuga rivela che un'incidente nucleare ha contaminato la zona. Sono svegli oppure stanno sognando? Se è un incubo, la realtà è ancora peggiore...
Prima rappresentazione: in forma di lettura scenica: Teatro San Giorgio di Udine, 1999
con Lidia Coslovich, Gabriele Benedetti, Emanuele Carucci Viterbi.
Regia di Rita Maffei









Buone notizie

Due atti. Due donne.
Due donne vanno porta a porta a predicare la fine del mondo che si avvicina. Mischiando citazioni di versetti sacri, affermazioni paradossali e luoghi comuni, ripetono la loro verità davanti a un ospite che non vediamo e che ci inquieta. Mesi, forse anni dopo, le due sorelle tornano nello stesso luogo, ma in una situazione radicalmente cambiata. Nel mondo è avvenuto qualcosa di irreparabile e l'ospite probabilmente non è umano.
Prima rappresentazione: Festiva di Todi, 2002
con Maria Amelia Monti e Ariella Reggio. Regia di Massimo Navone.
LA CRITICA La Repubblica - 30 luglio 2002





Venditori

Tre quadri. Quattro uomini, due donne.
Premio Enrico Maria Salerno 1998 - Un venditore viene licenziato con uno sporco intrigo del suo direttore, impegnato nel piano di ristrutturazione dell'azienda. A sua volta il direttore viene licenziato dall'amministratore delegato perchè, pur eseguendo fedelmente gli ordini, ha licenziato troppo e ormai è inviso alla forza-vendita. In una notte di deliri chimici, dove i sogni prendono la consistenza della realtà, un'autostoppista si erge a rappresentante delle consumatrici e licenzia in tronco l'amministratore delegato.
Prima rappresentazione: Festival di Benevento, 1999
con Toni Bertorelli, Marilù Prato, Mauro Mandolini, Barbara Chiesa, Mario Sala, Stefano Abbati.
Regia di Toni Bertorelli

LA CRITICA La Repubblica - 13 settembre 1999

L'uomo della mia vita

Atto unico. Due uomini, una donna.
DUn ragazzo racconta dal futuro la notte in cui è stato concepito, che è poi la notte in cui i suoi genitori si sono incontrati, amati e odiati per la prima volta. Lei è una borghese new age estroversa e logorrica. Lui un proletario astioso e taciturno. Non ci fosse il ragazzo a testimoniarlo, nessuno scommetterebbe sull'esito positivo del loro incontro.
Prima rappresentazione: Teatro Paioli di Roma, 1999
con Maria Amelia Monti, Gigio Alberti, Mario Sala.
Regia di Edoardo Erba.

LA CRITICA Il Giorno - 14 maggio 1999






Vaiolo

Atto unico. Due uomini.
Un archeologo e un professore si incontrano su un palcoscenico ben conservato, ultimo ritrovamento di una civiltà del futuro che ha dimenticato cos'è il Teatro. La riflessione del professore, logicissima, fa luce sul problema: il Teatro era una sorta di ospedale dove si curava una malattia ormai estinta, il vaiolo.
Prima rappresentazione: Teatro Argot di Roma, 1998
con Massimiliano Franciosa, Lorenzo Gioielli, Blas Roca Rey, Sabrina Knaflitz
LA CRITICA La Repubblica - 16 gennaio 1998









Vizio di Famiglia

Due atti. Tre donne, due uomini.
Premio Bignami Riccione 1993. Delusa da esperienze sentimentali negative, una donna decide di affittare una famiglia per passarci le vacanze. Entra in un'agenzia dove un abile venditore riesce a darle in affitto una famiglia normalmente orribile. Dopo un giorno di permanenza in casa la poveretta chiede all'agente di chiudere il contratto. Ma ormai non si può più, perchè nell'entusiasmo di compilare il prestampato, la donna ha firmato per dieci anni.
Prima rappresentazione: Teatro comunale di Cervia, 1995
con Ivano Marescotti, Anna Meacci, Daniele Trambusti, Silvana Bosi, Lara Ruschetti.
Regia Giampiero Solari

LA CRITICA Il Corriere della Sera - 3 dicembre 1996 - Il Giorno - 6 dicembre 1996

Maratona di New York

Atto unico. Due uomini.
Premio Candoni 1992 - Due amici si allenano per partecipare alla Maratona di New York. Ma è una strana notte e uno dei due non riconosce il percorso, nè ricorda come è arrivato lì. Scoprirà di aver avuto un incidente stradale e di essere in coma.
Prima rappresentazione: Teatro Due di Parma, 1993
con Luca Zingaretti e Bruno Armando.
Regia Edoardo Erba

LA CRITICA Il Corriere della Sera - 8 maggio 2006 La Repubblica - 25 febbraio 1993 La Stampa - 24 febbraio 1993
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Tessuti umani

Atto unico. Due uomini, una donna.
Durante un'autopsia, il morto si alza e comincia a parlare col dottore e con la dattilografa. Non ha la minima idea di chi fosse quand'era in vita e chiede spiegazioni.
Prima rappresentazione: Teatro Franco Parenti di Milano, 1992
con Dario D'Ambrosi, Flavio Bonacci, Gianna Coletti.
Regia Edoardo Erba











Curva Cieca

Tre atti. Quattro uomini, tre donne.
La drammatica storia d'amore e di droga di Achille Varzi, pilota di formula uno e rivale storico di Tazio Nuvolari.
Prima rappresentazione: Festival delle Ville Tuscolane di Frascati, 1992
con Pamela Villoresi, Franco Castellano, Bruno Armando, Mario Sala, Susanna Marcomeni, Sabina Vannucchi, Edoardo Erba.
Regia Pamela Villoresi

LA CRITICA Il Corriere della Sera - 28 luglio 1992

Porco Selvatico

Due atti. Tre uomini, una donna.
Un uomo entra in un bar e si accorge che al posto del lampadario c'è un tizio appeso. Animato da buoni sentimenti, l'uomo vorrebbe liberare il poveretto, ma il barista e la sua donna - che forse sono gli aguzzini forse le vittime della situazione - lo confondono al punto che alla fine sarà proprio lui ad ammazzarlo.
Prima rappresentazione: Stages Theatre di Los Angeles, 1991
con Grace Zabrinsky, Paul Verdier, Paul Skemp, John Walcutt.
Regia Paul Verdier.

Traduzione inglese di Paul Verdier e Alessandra Coli.

La notte di Picasso

Atto unico. Due uomini.
Due ricoverati si trovano ogni notte nel corridoio di un manicomio per scrivere un film. Da anni però il lavoro si è arenato sul modesto particolare di una scena secondaria. In una notte di furore creativo, dopo aver fondato l'arte del prossimo millennio, uno dei due si rende conto di essere il Messia.
Prima rappresentazione: Teatro Villa Razzini di Roma, 1990
con Bruno Armando e Mario Sala. - Regia Edoardo Erba
LA CRITICA Il Corriere della Sera- 15 marzo 1995 - L'Unita' - 11 marzo 1995

Ostruzionismo radicale

Monologo. Atto unico. Un uomo.
Gli ultimi venti minuti del discorso di un parlamentare impegnato da quarantotto ore in una maratona oratoria. Stremato, l'uomo non sa più a quale legge si sta opponendo e delira mischiando idee politiche, bisogni fisici e frammenti di autobiografia.
Prima rappresentazione: Teatro Tenda a striscie di Roma, 1986
con Claudio Bisio
Regia Edoardo Erba

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